Governo e Regioni dovrebbero rilasciare entro Giugno autorizzazioni per 60 GW di impianti capaci di produrre di energia rinnovabile. Il settore elettrico sarebbe pronto ad installarli nei prossimi 3 anni; un tempo non brevissimo , ma neanche eccessivo. Lo chiede Confindustria.
Lo scopo, ormai più che chiaro visto il conflitto in corso è quello di dipendere meno dall’esterno tagliando le importazioni di materie prime. Con questi impianti si andrebbe a recuperare il 20% tagliandolo cosi dalle importazioni, con un conseguente risparmio di una cifra pari a 27 miliardi, all’anno. Il traguardo è importante e deve essere al centro della scena.
Nel 2021 in Italia gli impianti rinnovabili installati erano pari 57 GW, così ripartiti:
- 22 GW di fotovoltaico
- 19 GW di idroelettrico
- 11 GW di eolico
- 5 GW di altre energie rinnovabili.
Dati forniti Re Rebaudengo (presidente di Elettricità Futura). Dieci anni fa avevamo installato in Italia oltre 11 GW, disponendo di tecnologie meno performanti e sistemi di installazione meno efficienti.
Il problema più grande del nostro paese è la burocrazia, che diventa il collo di bottiglia per tutte le operazioni. Siamo lenti e lo dimostra la media delle nuove installazioni degli ultimi anni.
con 60GW di nuovi impianti si potrebbero potenzialmente produrre circa 90 TWh, di energia elettrica, che ai prezzi attuali produrla con impianti termoelettrici costa qualcosa come 33 miliardi; se gli stessi 90TWh fossero prodotti da energia elettrica rinnovabile ne costerebbe 6 di miliardi, un risparmio anche qui notevole.