Il mercato delle energie rinnovabili in Italia sta attraversando in questo periodo una fase ricca di innovazioni, con possibili sviluppi che puntano decisamente verso la crescita. Il settore delle auto ibride è sicuramente uno dei più importanti del momento. Ci sono vari tipi di auto ibride: si tratta in generale di veicoli dotati di due sistemi di propulsione separati, che si supportano a vicenda, consentendo di ottimizzare i consumi e diminuire l’inquinamento. La rapida crescita di questo settore di mercato aumenterà senza dubbio il bisogno di metodi economici, sicuri, e magari autosufficienti per garantire una ricarica del motore elettrico funzionale e conveniente.
Tra le più importanti innovazioni degli ultimi tempi in questo senso, l’Energy Storage è essenzialmente un dispositivo in grado di accumulare l’energia elettrica che viene prodotta da fonti rinnovabili, come ad esempio i pannelli fotovoltaici. Si tratta di un passo avanti verso l’autosufficienza energetica, che accumula l’energia in esubero prodotta durante il giorno, rendendone possibile l’utilizzo in un secondo momento. Il mercato di questa tecnologia è destinato a crescere, anche perché renderebbe le energie rinnovabili più efficienti ed integrate nel sistema elettrico. Tra i fattori che stanno contribuendo più fortemente alla crescita del mercato della mobilità elettrica in Italia vi è senza dubbio il gran numero di incentivi messi a disposizione dallo stato, che soltanto nello scorso anno ha stanziato 50 milioni di euro per favorire un bonus del 20% sull’acquisto di auto elettriche per un massimo di 5 mila euro per auto con immissioni inferiori ai 50g per km, che scendono a 4 mila per immissioni tra i 50 ed i 95, e a 2 mila per auto tra i 95 ed i 120 mila.
Gli incentivi riguardano anche mezzi di locomozione a due ruote, come gli scooter: in questo caso, si parla anche di esoneri da alcune tasse di proprietà, agevolazioni per l’IRC, e prezzi decisamente convenienti per quanto riguarda le assicurazioni: per saperne di più, è possibile consultare e confrontare nei vari siti specializzati, come ad esempio questo, la migliore assicurazione online per il proprio scooter. L’immagazzinamento di energia elettrica in eccesso, insomma, è probabilmente tra i settori più interessanti ed in rapida espansione nel campo della ricerca sulla mobilità elettrica. Il concetto è quello di aumentare la capacità delle batterie, che consentano di tenere una riserva di energie pronte nel caso in cui ce ne dovesse essere bisogno. L’esempio da cui prendere spunto in questo caso è la California: uno stato che ha concentrato più dell’80 % delle sue ricerche nei sistemi di conservazione, molto più che su quelli di produzione di energie alternative. Oltre a produrre energia pulita, infatti (l’Italia dovrebbe raggiungere entro il 2020 la quota del 17% di energia pulita rispetto al totale), le ricerche attuali puntano al non sprecare quella già immessa nella rete, utilizzandola e conservandola.
Il veicolo elettrico potrebbe essere uno dei campi di applicazione più interessanti per questi concetti e per queste tecnologie, a patto che vengano sviluppate batterie in grado di raccogliere e conservare l’energia non utilizzata, anche prodotta da pannelli solari privati, rendendola disponibile alla bisogna. L’energia utilizzata potrebbe risultare molto utile nel caso di black out, ad esempio, e la stessa batteria del veicolo elettrico, quando connessa alla rete domestica, potrebbe svolgere un ruolo di supporto. Insomma, il veicolo elettrico potrebbe non essere più un semplice mezzo ecologico ed economico, ma diventare in un certo senso una parte fondamentale di un sistema integrato, magari autosufficiente, che comprenda fonti di energie rinnovabile, come piccoli impianti eolici o pannelli solari, e che funzioni in una dinamica di scambio continuo tra veicolo, rete domestica, e batteria. Insomma, si prospettano in un futuro non troppo lontano cambiamenti importanti nel nostro modo di concepire non soltanto i veicoli, ma la stessa energia elettrica, in un’ottica più responsabile nei consumi, più autosufficiente nella produzione, ed in generale più sostenibile, ma anche più rispettosa nei confronti del pianeta in cui viviamo.