Mentre continua il duello sul clima tra Donald Trump e Greta Thunberg, l’Europa compie un altro passo verso il raggiungimento degli obiettivi previsti dal pacchetto per il clima e l’energia del 2020, che puntava sostanzialmente a tagliare del 20% le emissioni inquinanti, migliorare del 20% l’efficienza energetica, e consumare il 20% di energie rinnovabili. Da quanto emerge dai dati del 2018 ci siamo quasi, in quanto il 18% dell’energia utilizzata dai paesi europei è stata prodotta da fonti rinnovabili; un dato questo che conferma la crescita soprattutto negli ultimi anni.
Gli obiettivi dei singoli stati europei come giustamente si può pensare non sono uguali per tutti, ma dipendono dalla grandezza dello stato. Ad esempio per Malta è richiesto un 10%, per una norvegia al 67%. Guardando il nostro paese, dal 2015 è oltre l’obiettivo del 17% fissato per il 2020; anche se nel 2018 ha ridotto di mezzo punto percentuale la quota di rinnovabili. Dai dati emerge quindi che il superamento del target del 2020 nei paesi scandinavi l’aumento è più significativo. Anche l’est europeo con Estonia, Croazia, Bulgaria e Repubblica Ceca i dati sono assolutamente incoraggianti. Non occupano di certo un posto nel podio Olanda e Francia, che sono fermi a percentuali del 6,6 e 6,4%; in termini generali quindi l’europa si sta muovendo nella direzione giusta, ma tutti devono fare la loro parte