Nel resto d’Europa, sopratutto al Nord, in paesi come Belgio, Danimarca ed Inghilterra, le cooperative energetiche non sono di certo non novità; in Germania ad esempio vi partecipano addirittura più di 80.000 famiglie, che oramai detengono la metà della capacità produttiva del paese proveniente da fonti rinnovabili.
Anche in Italia negli anni passati sono nate piccole cooperative locali, per lo più rappresentate da cittadini di una medesima località, che unendo forze e capitali hanno deciso di investire acquistando impianti fotovoltaici in loco, che gli hanno permesso, e gli consentono tutt’ora, di rendersi energeticamente indipendenti, avendo la volontà e l’interesse a farlo, ma non riuscendo per svariati motivi a realizzare questo tipo d’impresa singolarmente. Di questo tipo ad esempio Energyland, patrocinata da ForGreen e nata a Verona nel 2011 che vede protagoniste un centinaio di famiglie del luogo che hanno aderito all’acquisto di un impianto fotovoltaico da 1 MW.
Oggi, la proposta avanzata da ForGreen è sempre di questo tipo, ma a differenza delle esperienze precedenti permette di realizzare un investimento completamente svincolato dal territorio di appartenenza: sorge così il primo programma italiano di energy sharig, che consentirà ai cittadini condividere l’energia anche a centinaia di kilometri di distanza dal luogo di produzione. La cooperativa WeForGreen grazie al suo impianto fotovoltaico denominato “La Masseria del Sole”, allacciato alla rete ad aprile 2011 e realizzato nei pressi di Lecce su un’area dismessa e bonificata, dove prima sorgeva una discarica, ha una potenza di 997,92 kWp che permetterà a circa 150/160 famiglie che decideranno di aderire al progetto di soddisfare i propri consumi energetici per almeno 17 anni.
Chiunque voglia entrare a far parte della società può acquistare da una fino ad un massimo di sei quote, a seconda dell’entità stimata dei propri consumi e, in proporzione al numero di quote possedute, avrà diritto a un determinato quantitativo di energia annua. Il bello è che possono parteciparvi non solo tutti i proprietari di un immobile, ma anche chi vive in affitto, basta che abbia intestato a proprio nome un contatore ed in caso di cambio abitazione non c’è problema perché l’offerta energetica si trasferirà con l’intestatario.
È stato stimato che in media per il fabbisogno di una famiglia con un consumo di circa 2.700 kWh anno è necessario acquistare tre quote, per un investimento totale pari a seimila euro, il cui tempo di rientro è calcolato in circa dieci anni. Le quote in totale sono 500 (ovvero quelle necessarie a coprire il prezzo dell’acquisto dell’impianto pari a un milione di euro) e per un terzo sono già state assegnate; la raccolta dovrebbe essere completata entro fine ottobre quando la Cooperativa conta di rilevare l’impianto. A quel punto si venderà l’energia prodotta ad un operatore e con i ricavi si pagheranno, a prezzi di borsa, le bollette dei soci, ma sarà la Cooperativa stessa ad occuparsi di tutto, anche di scegliere annualmente il fornitore con cui vi è maggior convenienza a stipulare un accordo.
Il Presidente di ForGreen Germano Zanini, dopo 15 anni di intenso lavoro nel settore energia e nei consorzi Green, dichiara convinto che “oggi la cooperativa è la nuova risposta energetica per le famiglie sostenibili e attente al risparmio energetico” e come partner per patrocinare quest’interessante iniziativa ha scelto LifeGate, primaria società anch’essa da anni impegnata a sostenere la Green Economy.
http://www.weforgreen.it/cooperativa/
http://www.lifegate.it/persone