Tra le 26 startup nostrane ed innovative, che nell’ultimo anno di vita, secondo quanto emerso dai dati ufficiali pubblicati dalle Camere di commercio il 4 agosto 2014, risultavano aver superato la cifra simbolo di un milione di euro di giro d’affari, vi è anche LEAP (Living Ecological Alpine Pod) Factory, la cui attività si fonda sulla “ricerca costante di soluzioni progettuali per rispondere ai problemi posti dall’infrastrutturazione dell’ambiente naturale con l’obiettivo di ripensare le modalità di relazione tra uomo, natura e artificio, usando il paesaggio alpino come laboratorio di sperimentazione”.
I founder torinesi di questa singolare Startup sono Stefano Testa e Luca Gentilcore, due giovani e brillanti architetti con la passione per la montagna, che hanno deciso di unire lavoro e piacere ed ora, attraverso LEAP Factory, propongono svariate soluzioni architettoniche, tutte rigorosamente prefabbricate e ad impatto zero che consentono di attrezzare e vivere nel migliore dei modi i luoghi naturali montani più belli ed incontaminati. Nessuno meglio di chi ama la montagna ed è capace di viverla al meglio, sa che si tratta di luoghi sensibili, da proteggere e preservare, tanto che il motto di LEAP Factory è “abitare la natura in punta di piedi”. Si tratta di un approccio del tutto nuovo alla progettazione, che cerca di ridefinire la cultura dell’abitare, del lavorare e del vivere in perfetta simbiosi con l’ambiente e con un occhio di riguardo verso la sostenibilità energetica.
Tra le proposte avanzate troviamo diversi sistemi modulari per unità abitabili di varie dimensioni, da quelli più grandi, progettati ad esempio per il rifugio Gervasutti alle Grandes Jorasses e per la stazione alpina LEAPrus sul monte Elbrus in Caucaso, fino a quelli più minimal, ideali per utilizzi temporanei, turistici e stagionali. Innovativi ed assolutamente non inquinanti, nonché rispettosi del paesaggio e dei luoghi, anche i locali igienici d’alta quota e i servizi dedicati alle malghe e agli alpeggi, per non parlare delle unità autoalimentate di SOS, pensate per la sicurezza e l’emergenza in alta quota, che comprendono non solo semplici punti di chiamata, ma possono fungere anche da stazioni di monitoraggio ambientale e climatico, da infopoint interattivi e hub logistici per le operazioni di soccorso. Sul sito è possibile farsi un’idea più precisa dei vari prototipi e vedere le soluzioni già realizzate (http://www.leapfactory.it/it/).
Questa Startup di successo comunque è la dimostrazione che, nonostante le difficoltà e la crescente fuga di cervelli verso paesi Esteri, anche in Italia ed anche in un momento di crisi come quello presente fare innovazione e lanciare sul mercato idee e prodotti nuovi è possibile; non solo, ma può essere anche fonte di grandi soddisfazioni personali ed economiche. Forse il segreto per riuscire a far ripartire la nostra economia è proprio avere il coraggio di osare, di credere nelle proprie idee ed di investire su di esse, soprattutto quando si ha a che fare con settori ancora molto giovani e dalle grandi prospettive future, come quelli delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.