Le risorse energetiche stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella società odierna, basti pensare a quanto ad esempio il petrolio abbia finito per influenzare sulle scelte politiche delle super potenze militari mondiali negli ultimi decenni.
Ma la corsa al petrolio piuttosto che al gas è solo la prima parte di un discorso, quella che si concentra sull’approvvigionamento. Tuttavia dopo che per decenni ci si è concentrati nell’estrarre sempre più petrolio e gas, nel generare quanta più energia dall’acqua e del carbone, oggi si è capito che tali risorse in quanto non infinite oltre che “reperite” vanno anche “gestite” ed “ottimizzate”.
Tale gestione ed tale ottimizzazione è una regola che si applica a 360 gradi ed in tutti gli ambiti: nella famiglie, nelle imprese, nelle città ed anche negli uffici. In alcuni casi, vedi ad esempio l’ambito domestico, tale gestione si rende possibile seguendo semplici regole di buon senso, in altri è invece necessario ricorrere al supporto di professionisti che provenendo dall’area ingegneristica hanno deciso di specializzarsi in quest’ambito servendosi di strutture che permettono di iscriversi e seguire il proprio master universitario online, scegliendo tra i vari ambiti quello di proprio interesse, o a corsi afferenti proprio al campo della gestione dell’energia, come in questo caso.
Nasce così quella nuova figura professionale che va sotto il nome di EGE (acronimo di Esperto in Gestione dell’Energia).
Esperto in cosa? Il know how di un Esperto in Gestione dell’Energia copre i tre campi principali dell’approvvigionamento, della diagnosi delle esigenze energetiche delle diverse realtà, e del risparmio (tema legato a doppio filo a quello dell’efficienza).
In termini normativi chi ha seguito questo percorso di formazione porterà lo specializzato ad avere tutti i requisiti di legge per la certificazione UNI CEI 11339:2009. Chi possiede questa certificazione viene oggi inquadrato secondo il D.Lgs 102 del 2004 che è poi quello all’interno dei quali vengono definite tutte le politiche dell’efficientamento energetico, politiche che ad esempio definiscono gli iscritti all’elenco dei professionisti di settore presso l’ENEA.
Come è possibile spendere questo know how nell’ambito lavorativo? Le possibilità in tal senso sono tante e non solo in Italia.
Tante aziende ma anche realtà dei servizi molto ampie (ovvero quelle in cui sono presenti molti uffici) si stanno mostrando molto attente agli aspetti dell’efficientamento energetico. Per capire in che misura esso può diventare di interesse basti pensare che spesso la bolletta energetica rappresenta in molti casi il 10% delle spese di produzione: si capisce bene che su fatturati di milioni e milioni di euro anche un efficientamento del 20% dei consumi si traduce in un risparmio finale che va ben oltre i costi di assunzione di un EGE.
Inoltre il discorso dell’efficientamento energetico, lungi dall’essere solo una questione di costi, sta diventando anche un fiore all’occhiello di quelle realtà che vogliono accreditarsi al pubblico (anch’esso sempre più attento a tali tematiche) come organizzate e produttive secondo processi ecosostenibili.