Il componente più costoso di scooter elettrici e bici a pedalata assistita sono senza dubbio le batterie, in particolare quelle più evolute al litio. Un elemento che ha consentito un netto salto evolutivo rispetto ai modelli al piombo, più pesanti e con inferiori capacità di accumulo, ma poco sfruttato in passato per gli alti costi. Secondo uno studio del Battery University Miit realizzato su dati di Bloomberg New Energy Finance, a metà degli anni Novanta la tecnologia al litio era pagata dell’utente più di 1.000 dollari per kWh delle batterie. Un valore che si è ridotto del 40% nel 2012 quando gli elementi agli ioni di litio sono arrivati a costare poco più di 600 dollari per kWh consentendo l’attuale diffusione delle due ruote elettriche a prezzi ragionevoli. La buona notizia che arriva dalla ricerca del Battery University Miit è che i costi degli accumulatori sono destinati a mantenere un andamento discendente per il futuro. Un calo costante che dovrebbe scendere sotto la soglia dei 500 dollari per kWh nei prossimi 5-6 anni, livello sotto il quale la Battery University Miit considera competitiva la tecnologia agli ioni di litio. La tendenza al ribasso proseguirà anche nel decennio successivo arrivando ad attestarsi, secondo lo studio, a prezzi di poco superiori ai 100 dollari per kWh nel 2030. Rimane da verificare, invece, se il calo dei costi sarà riversato completamente sui prodotti per tagliare i listini e rendere più abbordabile l’acquisto dei veicoli a zero emissioni o se sarà sfruttato per offrire batterie di maggiore capacità con variazioni al ribasso meno significative. Un’opzione quest’ultima che, di fatto, consentirebbe di avere veicoli con maggiore autonomia ma prezzi non troppo distanti dagli attuali.
FONTE: www.insella.it