ECOBONUS: come ottenerlo.

L’obiettivo di fondo dell’ECOBONUS è quello di incentivare i cittadini a realizzare interventi domestici che possano ridurre i consumi di energia, e quindi di tagliare anche i costi della fornitura gas e luce. Tuttavia il fatto che il provvedimento di legge che regola la materia sia entrato in vigore il 4 agosto, nel bel mezzo delle ferie, ha contribuito a generare non poca confusione su modalità e condizioni di accesso al bonus stesso. In attesa che l’Agenzia delle Entrate pubblichi un’apposita guida è bene dunque fare chiarezza.
Il primo aspetto fondamentale riguarda i tempi. La detrazione del 50% sulla spesa effettuata (per un massimo di 10 mila euro da spalmare nei prossimi dieci anni) viene infatti applicata per mobili comprati solo dopo il 6 giugno 2013 e per elettrodomestici, condizionatori e caldaie acquistati dopo il 4 agosto. Inutile dunque avanzare richieste per acquisti effettuati prima. Ogni utente ha però diritto a richiedere l’accesso al bonus entro il 31 dicembre, termine ultimo per poter usufruire dell’agevolazione (a meno che non arrivino delle proroghe). Va poi sottolineato che il limite dei 10 mila euro di spesa è aggiuntivo rispetto ai 96 mila euro individuati come limite massimo di spesa su cui ottenere la detrazione per le ristrutturazioni.
I benefici fiscali cui dà diritto l’ecobonus risultano effettivi soltanto per chi effettua lavori usufruendo della specifica detrazione. Si va dalla manutenzione straordinaria al restauro e risanamento conservativo, passando per gli interventi necessari alla ricostruzione dell’immobile danneggiato da calamità naturali e per quelli finalizzati alla ristrutturazione edilizia (pensiamo all’installazione di pannelli fotovoltaici). In definitiva si ha diritto al bonus anche in caso di piccoli lavori, eccezion fatta per gli interventi di manutenzione ordinaria (ad esempio tinteggiatura delle pareti o sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti).
Il bonus non vale solo per l’acquisto di mobili da incasso destinati a contenere gli elettrodomestici (come si pensava inizialmente) ma anche per mobili comuni come tavoli, divani o sedie; per ottenere l’incentivo il contribuente deve effettuare un bonifico bancario o postale (utilizzando il modulo prestampato per la ristrutturazione edilizia) indicando il codice fiscale di chi paga e usufruirà poi delle detrazioni. Le ricevute dei pagamenti vanno conservate e presentate al commercialista – insieme alle spese per la ristrutturazione – per inserirle nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2013 ed ottenere così lo sgravio fiscale.
 

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