Gli aborigeni d’Australia firmano un accordo per le rinnovabili, è un qualcosa di sensazionale considerando la violazione dei diritti degli aborigeni nativi in Australia negli ultimi anni
Acen Corp, azienda energetica delle Filippine, si è associata con il gruppo aborigeno Yindjibarndi dell’Australia per sviluppare un ampio progetto di energia rinnovabile nel cuore di una regione mineraria. Lo annunciano proprio i due soggetti uniti: Yindjibarndi Aboriginal Corp (Yac) e Acen che intendono sviluppare un progetto da 3 gigawatt di solare ed eolico su terreni di proprietà della comunità.
Il progetto prevede due step: in un primo step si punta a costruire 750 megawatt di capacità combinata di energia eolica, solare e sistemi di stoccaggio delle batterie, per un investimento di 682 milioni di dollari. Non si tratta quindi di investimenti piccoli ed in cambio Yac riceverà una quota di partecipazione tra il 25 ed il 50% nei vari progetti e dovrà approvare qualunque intenzione di costruzione nella zona di Yindjibarndi Ngurra, un’area su cui il popolo Yindjibarndi ha diritti esclusivi in quanto comunità nativa.
Inoltre, il progetto garantirebbe il coinvolgimento attivo dei membri della comunità nella gestione e nei benefici economici delle iniziative: infatti, le imprese di proprietà del popolo Yindjibarndi avrebbero la priorità tra le ditte appaltatrici e i membri della comunità riceveranno formazione e opportunità di lavoro.
Quello che la Acen e il popolo aborigeno è un accordo innovativo che può essere “pioniere” di altri progetti; secondo l’agenzia di stampa Reuters, sta aprendo la strada per una rivoluzione energetica a partire dal cuore minerario dell’Australia. L’aspetto fondamentale di questo accordo è il riconoscimento dei diritti di proprietà del popolo Yindjibarndi sulla Yindjibarndi Ngurra.