Il Centro Nazionale per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili di Legambiente ha premiato la ricercatrice dell’ENEA Anna Moreno per i risultati raggiunti con il progetto europeo da lei seguito e denominato ELIHMED (Energy Efficiency in Low Income Housing in the Mediterranean), volto a ridurre i consumi, a migliorare l’efficienza ed ad incrementare il comfort ambientale di alcune case popolari occupate da famiglie a basso reddito.
ELIHMED ha promosso e realizzato una sperimentazione su vasta scala, che ha coinvolto ben sei differenti paesi dell’area mediterranea, ovvero Italia, Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Malta, all’interno di ciascuno dei quali sono state individuate delle abitazioni piuttosto datate e davvero poco performanti da un punto di vista energetico, tutte peraltro rigorosamente occupate da famiglie a basso reddito e sono state sottoposte ad interventi di riqualificazione che le hanno rese molto più efficienti. Nel nostro paese il progetto è stato sperimentato su diverse abitazioni rurali in territorio Sardo ed ha coinvolto alcuni condomini di case popolari sia Genova che a Frattamaggiore (Napoli), riqualificando dal punto di vista energetico complessivamente all’incirca un centinaio di abitazioni.
La motivazione che ha spinto a premiare ELIHMED é dovuta al fatto che con questo progetto ci si trova dinnanzi ad “un importante cambio di prospettiva nelle politiche di efficienza energetica, in quanto pone al centro dell’attenzione strategie dal basso e individua strumenti operativi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici con occupanti a basso reddito”.
La ricercatrice Anna Moreno ci ha tenuto a sottolineare che “Il successo di ELIHMED dimostra come la riqualificazione di edifici possa anche concorrere a promuovere una nuova visione economica e sociale dell’edilizia residenziale. Oltre ad essere uno strumento per raggiungere l’obiettivo comunitario del taglio del 20% dei consumi entro il 2020, questo progetto di riqualificazione energetica ha un importante risvolto sociale, in quanto coinvolge da un lato case con un elevato potenziale di risparmio, in quanto costruite con materiali ‘poveri’ dal punto di vista dell’isolamento termico, e dall’altro famiglie a basso reddito non facilmente raggiungibili dalle tradizionali politiche in materia di efficienza energetica. Si stima che oggi in Europa alcune decine di milioni di cittadini vivano in regime di energy poverty,cioè non in grado di pagare i propri consumi di energia: per questi cittadini, dunque, lo sforzo da fare è quello di fornire alloggi ad energia quasi zero. Inoltre, i soldi risparmiati per i consumi elettrici potranno tornare sul mercato per l’acquisto di beni materiali e, quindi, moltiplicati per milioni di famiglie, diventare un possibile volano di ripresa economica. In questo senso è stato realizzato un policy paper che promuove l’opportunità di avviare specifiche azioni che, partendo dai risultati di ELIHMED e di altri progetti simili, possa destinare risorse a un crescente miglioramento energetico di queste abitazioni”.
Per maggiori dettagli sul progetto e sui suoi risultati si consiglia di consultare il sito dedicato: http://www.elih-med.eu/Layout/elih-med/.