L’ultima trovata in ambito fotovoltaico arriva dalla Michigan State University, dove un gruppo di ricercatori avrebbe messo a punto una tecnologia rivoluzionaria che, se adeguatamente perfezionata, in futuro potrebbe permettere di trasformare un grattacielo in una vera e propria centrale energetica, capace di produrre in maniera autonoma tutta l’energia di cui necessita.
Il nuovo materiale su cui sta sta lavorando si prefigge lo scopo di rendere l’utilizzo del fotovoltaico sempre più integrato rispetto all’involucro edilizio, in modo che la sua presenza risulti praticamente invisibile. Il nuovo prototipo di cella è stato denominato “transparent luminescent solar concentrator”, ovvero letteralmente concentratore solare luminescente trasparente ed è in grado di assorbire luce dai raggi ultravioletti ed infrarossi, dunque nel campo invisibile dello spettro luminoso, senza intaccare la trasparenza dei pannelli utilizzati; la luce così catturata viene poi convogliata attraverso un film sottile di celle fotovoltaiche situate sul bordo della superficie trasparente che producono energia rinnovabile.
In realtà non si tratta di una scoperta del tutto nuova, in passato si era già tentata la strada della produzione di energia grazie all’impiego di celle solari posizionate attorno a materie plastiche luminescenti, però i materiali utilizzati possedevano sempre una qualche colorazione di fondo e come ha sottolineato Richard Lunt, professore di ingegneria chimica e scienza dei materiali alla MSU e coordinatore del team di ricerca in questione: “Nessuno vuole sedersi dietro a un vetro colorato. Si può al massimo utilizzare per un ambiente molto colorato, come una discoteca. Noi abbiamo preferito un approccio in cui abbiamo effettivamente reso il materiale luminescente attivo, trasparente”.
L’esito delle ricerche effettuate è stato pubblicato sul numero di luglio della rivista specializzata Advanced Optical Materials. C’è ancora molta strada da fare nell’evoluzione di questo innovativo generatore solare trasparente, soprattutto per migliorarne l’efficienza, che per ora è decisamente troppo bassa per risultare praticabile ed economicamente vantaggiosa, attestandosi circa attorno all’1%, ma la strada intrapresa pare promettente. Il team di ricercatori spera, in breve tempo, di riuscire a raggiungere un efficienza almeno pari al 5%, anche in virtù del fatto che per concentratori solari luminescenti ma non trasparenti, in passato, si è arrivati ad un 7% (contro il rendimento medio di un tradizionale pannello fotovoltaico che è superiore al 15%).
“Si apre una grande possibilità per distribuire l’energia solare in un modo non intrusivo”, poiché questa tecnologia potrà applicarsi non solo alle finestre ed agli schermi solari, ma anche a varie tipologie di dispositivi mobili che necessitano energia ed al contempo un’elevata qualità estetica, come smartphone e tablet.