Il sig.Forconi legge la bolletta: +15% rispetto a gennaio 2012. Eppure, da allora, l’energia elettrica è calata del 5 %: qualcosa non è chiaro.
Questo post è dedicato al sig. Forconi; sì, proprio quello che ad un certo punto si imbufalisce, si dota di un attrezzo simile al suo cognome e va in piazza a fare un po’ di rumore. Ha un piccolo esercizio, ed impegna 15kW contrattuali, un consumo grosso modo attorno a 30 MWh/anno, prevalentemente in fasce orarie F1 ed F2; si è rivolto al servizio di maggior tutela (quello a cui si rivolgono gli utenti che non vanno a negoziare le proprie condizioni di fornitura sul mercato libero).
In pratica, ai prezzi di dicembre 2013, le sue bollette annue assommerebbero a circa 8200 €, a partire da 6700 € circa prima del 22% di IVA.
Vedendo il grafico allegato in testa, che riporta gli andamenti delle quote variabili negli ultimi due anni, il signor Forconi nota che le quote delle componenti variabili energia, legate all’energia elettrica vera e propria, nelle fasce F1 ed F2 in cui avviene la maggior parte del suo consumo, in due anni hanno segnato diminuzioni attorno al 5%.
Ma allora perché coi prezzi del gennaio 2012 la sua bolletta annuale sarebbe stata di 7100€ (e senza scomodarsi ad abbassare l’IVA, che calcoliamo ancora all’odierno 22%)? Perché oltre il 15% di rincaro? Potrete saperne molto di più andando al testo integrale dell’articolo, su:
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