E’ di pochi giorni fa l’allarme lanciato dall’Italian Climate Network, l’associazione di cittadini, aziende, NGO impegnati nel risolvere la questione climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile, che chiede di fermare l’aumento dei gas climalteranti in atmosfera.
A dare un parere preoccupato è anche il professore Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici al Politecnico di Milano, che lo scorso 22 Gennaio a Milano ha analizzato i dati appena diffusi. Riportiamo le sue osservazioni: “Questi nuovi record segnano l’ennesima smentita delle tesi negazioniste che negli ultimi anni hanno ripetuto che il riscaldamento globale si era fermato. Avevamo detto che non era così e ora c’è la conferma ufficiale. Archiviamo dunque il negazionismo climatico come abbiamo fatto per quello sui danni del fumo delle sigarette e impegniamoci seriamente e con decisione per ridurre drasticamente le emissioni dei gas climalteranti. Secondo i centri di ricerca che ogni anno analizzano i dati delle temperature globali, il 2014 è stato l’anno più caldo da quando esistono misurazioni delle temperature dell’atmosfera che permettono di ricostruire la medie globale, circa 150 anni. I 10 anni più caldi di sempre, con l’eccezione del 1998 sono tutti stati registrati dopo il 2000.
Anche in Italia il 2014 è stato un anno record e i dati confermano come la nostra penisola si stia scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta.”
Una situazione preoccupante, che però secondo Caserini, ha delle possibilità di miglioramento: “Numerosi studi dimostrano che è possibile ridurre le emissioni senza danneggiare il sistema economico, in diversi casi addirittura con molti guadagni. Le azioni da mettere in campo sono molteplici e la principale è riuscire a lasciare sottoterra tre quarti dei combustibili fossili conosciuti. Le politiche sul clima devono diventare uno dei pilastri di un nuovo modello di sviluppo del nostro Paese. Da subito perche’ il riscaldamento globale continua a crescere mentre siamo impegnati a rispettare il patto di stabilità e a riscrivere la legge elettorale”.