Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di mobilità sostenibile e le iniziative volte a ridurre il traffico e le emissioni di gas nocivi ad esso connesse sono sempre più numerose e diversificate; inoltre queste coinvolgono un numero sempre crescente di località. Nonostante ció peró l’Italia, rispetto alle maggiori capitali europee ed in special modo a quelle del Nord è ancora molto indietro: le nostre città sovente risultano congestionate dal traffico e muoversi può rappresentare un grosso problema; che fare dunque per restare al passo con i tempi e migliorare la qualità della nostra vita e dell’aria che respiriamo?
Nel resto d’Europa le iniziative volte a promuovere una mobilità più sostenibile non solo sono più numerose delle nostre, ma soprattutto sono più diffuse e maggiormente condivise da tutti, senza contare che si è iniziato a parlarne e ad agire molto prima che da noi, dove purtroppo, si è puntato troppo poco sull’intensificazione del trasporto urbano, molte zone non sono addirittura servite e bisogna lavorare ancora molto per riuscire a garantire passaggi più frequenti e puntuali. Sensibilizzare la cittadinanza é indubbiamente il primo passo da fare, ma non basta se poi non si hanno i mezzi a disposizione per cambiare lo stato attuale delle cose.
I cittadini dal canto loro, negli ultimi tempi, indubbiamente anche a causa della crisi economica, sono molto più attenti ai consumi ed ai costi legati al carburante ed alla gestione quotidiana del proprio autoveicolo: sono sempre di più coloro che, quando possibile, scelgono di muoversi con mezzi alternativi o che decidono di “condividere” il mezzo di trasporto con amici e colleghi. Chi abita nelle grandi cittá sovente può contare su servizi di car o bike sharing, che iniziano a prendere piede pur essendo ancora limitato il numero di “mezzi” a disposizione ed in molte località gli istituti scolastici hanno organizzato servizi per accompagnare gli studenti a scuola a piedi in gruppi organizzati, accompagnati a turno da qualche genitore. Purtroppo però il traffico ed anche le piste ciclabili esistenti sono poche e spesso tra loro mal collegate, per cui muoversi in sicurezza non è impresa da poco!
Un’altra concreta possibilità di migliorare la situazione, quantomeno sotto il profilo delle emissioni di gas inquinanti, è rappresentata dall’impiego delle auto elettriche, sullo sviluppo delle quali stanno investendo molto tutte le maggiori case automobilistiche, ma purtroppo gli incentivi statali per acquisti di questo tipo, che in altri paesi vengono fortemente agevolati, in Italia sono praticamente inesistenti.
Sempre nell’ottica di rendere i cittadini più sensibili e responsabili, Life Gate, in collaborazione con la rivista Gente Motor, sta promuovendo un innovativo sistema di rating, denominato “Mobility Revolution”: si tratta di una diversa chiave di lettura che dovrebbe aiutare i consumatori a scegliere la propria auto in modo più consapevole, non solo in virtù del marchio, del design e della velocità, ma anche quantificando le emissioni di CO2 e il costo di carburante in base ai chilometri medi percorsi in un anno ed anche alla tipologia di percorrenza.
Il problema fondamentale dunque non è quello della mancanza di iniziative, che ci sono ed in molti casi sono pure lodevoli e secondo me non si tratta più molto neppure di una questione culturale, ma il fatto che queste si contraddistinguono come episodi singoli e localizzati, non organizzati ed inseriti all’interno di un progetto più organico e di ampio respiro che coinvolga in primo luogo le Regioni ed in ultima istanza tutta la nazione.