Ieri mattina al Marriott Milano si è tenuto il convegno “Nuove regole per il fotovoltaico: a quale costo?”.
Si sono susseguiti tre interessanti interventi: Paolo Lugiato per assoRinnovabili, l’avv. Carlo Montella dello Studio Legale Orrick, Herrington and Sutcliffe e Giuseppe Artizzu per Cautha srl. Gli interventi, calibrati sull’analisi della situazione dal punto di vista normativo, legale e in termini di ricadute future, sono stati rielaborati poi in una tavola rotonda, con moderazione in mano a Giuseppe Mastropieri di REA srl, e che ha visto partecipare anche Mirko Giro di Solon Spa, Umberto Tamburrino di Antin Solar Investments ed Ezio Ravaccia di SolarVentures.
Ciò che è emerso dalla mattinata di dibattiti (molto interessante ed intenso lo scambio con il numeroso pubblico) è stata la drastica diminuzione del tasso di rendimento degli investimenti fotovoltaici: ovvia conseguenza, sarà la fuga degli investitori – anche stranieri – dall’Italia (quei pochi rimasti) e minori introiti, che chiaramente porteranno a tagli importanti nelle spese aziendali. Anche di personale.
Chiaramente gli investitori saranno portati alla fuga non solo dal crollo della redditività degli investimenti, ma anche dalla perdita di credibilità dell’Italia come paese (se mai ce ne fosse ancora bisogno): ciò su cui ha puntato l’attenzione più volte l’avv. Montella è stata l’incostituzionalità della manovra del Governo, cosiddetta Taglia Bollette (DL 91/2014, 24.06.2014), come ribadito anche dal prof. Onida (Presidente Emerito della Corte Costituzionale). Quindi, proseguendo nei lavori, è saltato all’occhio come non ci siano stati accoglimenti alle proposte alternative presentate dagli operatori di settore e, bensì, si sia proceduto come panzer nell”approvazione in Decreto Legge senza che si levassero voci a favore del mantenimento degli accordi contrattuali tra GSE e produttori da fotovoltaico.
La parola che serpeggiava più frequentemente era “lobby”. Parola che va posta a monte del Decreto Legge ma che, oggi, a maggior ragione, va posta anche a valle: si auspica quindi che si riesca a creare un fronte comune e coeso nel settore fotovoltaico e delle fonti rinnovabili tutte.
Personalmente, e come continuerò a dire, fintanto che non si ragionerà in termini di Smart City ed Energy Communities (aspetto il Report dell’Energy Strategy Group di giovedì), facendo sistema tra energie rinnovabili, SEU, efficienza energetica, energia da fonti tradizionali e integrandoli tutti con la rete elettrica nazionale, sarà ben difficile arrivare fluidamente agli obiettivi per il 2020.
Fintanto che correranno diatribe economiche in sottotraccia, sarà ben difficile vedere chiaro il bene della Nazione Paese Italia.
Tuttavia, da questa opposizione spero di veder nascere una conciliazione. E una nuova realtà sostenibile ed efficiente..