Stanchi di pagare cifre astronomiche per la vostra fornitura di energia elettrica? Nessun problema, la soluzione a portata di mano risponde al nome di “fotovoltaico” e col passare degli anni si sta diffondendo a macchia d’olio.
Sfruttare l’energia solare per produrre in totale autonomia la corrente elettrica è una delle più importanti novità introdotte dalle moderne tecnologie a servizio della società. Nell’ultimo decennio il numero di utenti che ha scelto d cambiare metodo di approvvigionamento è cresciuto esponenzialmente, anche per via dei numerosi incentivi statali e delle offerte proposte dalle varie compagnie.
Bisogna comunque sottolineare che talvolta i costi di installazione dei pannelli solari posso costituire un problema non indifferente per il bilancio personale o familiare. La soluzione più immediata potrebbe essere quella di richiedere un prestito personale, ma potrebbe capitare di non essere in possesso dei requisiti necessari ad accedere ai finanziamenti.
Per far fronte a questo problema è possibile consultare siti dedicati all’argomento dove trovare tutte le informazioni necessarie per ricevere un prestito anche quando non si possiedono garanzie come ad esempio una busta paga. Una sezione speciale dedicata ai finanziamenti per disoccupati guiderà l’utente alla ricerca del prestito più adatto alle sue esigenze.
Ma quali sono i benefici che si possono ottenere scegliendo un impianto fotovoltaico in sostituzione della tradizionale fornitura di energia elettrica? Cominciamo dal primo elemento: l’indipendenza energetica.
Installando presso la propria abitazione un sistema fotovoltaico è possibile produrre in totale autonomia l’energia necessaria alle proprie esigenze, ed inoltre rivendere quella in eccesso mettendola a disposizione della rete. Esistono due modalità principali di gestione delle proprie risorse energetiche: lo scambio sul posto e il ritiro dedicato.
Entrambe presentano aspetti convenienti a seconda delle esigenze specifiche e delle potenza dell’impianto utilizzato. In linea di massima si può affermare che per impianti al di sotto dei 200KW di potenza, la seconda opzione è quella migliore. Ma in cosa consistono queste due modalità?
Semplice, lo scambio sul posto non è altro che un meccanismo di compensazione tra immissione e prelievi che compensa l’energia immessa con quella prelevata dalla rete. In questo modo ogni eventuale rimborso per l’energia in eccesso viene accreditato sulle bollette.
Il ritiro dedicato invece è un sistema attraverso il quale si può vendere l’energia prodotta. L’energia prelevata dalla rete verrà pagata a tariffa piena, senza alcun tipo di rimborso come nel caso precedente, ma nel caso in cui l’impianto supporti grandi quantità di energia, il profitto derivante dalla vendita potrebbe essere davvero vantaggioso. A voi la scelta!